venerdì 11 ottobre 2013

Romics 2013 - impazza la polemica sulle riprese televisive

All'indomani della conclusione dell'happening romano, uno fra i più importanti ed attesi dai cosplayers italiani, sui social network impazza la polemica che, per una volta, ha messo d'accordo tutti. La troupe televisiva di Italia2 condannata all'unanimità e senza possibilità di appello.



Si è conclusa nella serata di domenica l’edizione autunnale 2013 del Romics, uno degli appuntamenti più importanti ed attesi dagli appassionati di cosplay in Italia. In quest’occasione, infatti, ogni anno viene selezionata la coppia che andrà a Nagoya e parteciperà al World Cosplay Summit in rappresentanza del nostro Paese. Inoltre, sempre nell’ambito della gara organizzata nella Capitale, viene anche premiato un singolo che ci rappresenterà all’EuroCosplay (in programma a Londra dal 25 al 27 di questo mese).

I vincitori del Romics Cosplay Award

I nostri complimenti, dunque, vanno a Nadia Baiardi e Gabriella Orefice, che sapranno sicuramente tenere alti i colori della nostra bandiera ai mondiali in Giappone e difenderanno il titolo iridato conquistato due mesi fa da Massimo Barbera ed Andrea Vesnaver. Congratulazioni anche a Valentino Notari, che ha conquistato il titolo di Miglior Maschile e la possibilità di volare a Londra per la competizione dell’EuroCosplay. Segnaliamo, inoltre, che Valentina Aceto si è aggiudicata la coppa come Miglior Femminile; Alessandro Ungheri, Sasha Numeroni e Luca Bruni quella di Miglior Gruppo; Andrea Di Virgilio e Silvia Minella hanno ricevuto il Premio Speciale della Giuria; Danila e Maria Francesca il Premio Speciale Creamy; Francesca Aliberti e Guglielmo Zamparelli il Premio per la Migliore Interpretazione, mentre Flavia Anemone de Benedetta e Ottavia Muzzi sono, infine, state premiate per i costumi più originali ed innovativi.

 

Le riprese televisive

L’hobby del cosplay, si sa, in quest’ultimo periodo sta prendendo sempre più piede e la moda del “vestirsi come i cartoni animati” sta contagiando sempre più giovani. Da un paio di mesi in america va in onda un reality show (Heroes of Cosplay) interamente dedicato a questa passione. Poteva la televisione italiana farsi sfuggire l’occasione di conquistare una nuova fetta di pubblico, preparando una trasmissione ad hoc? Ecco dunque che le telecamere di Italia 2 hanno fatto il proprio ingresso al Romics, per riprendere la gara in vista di uno speciale che - così ci è stato riportato - dovrebbe andare in onda il prossimo gennaio (”a questo punto perchè non a Pasqua?” Ha commentato qualcuno on-line).

Le polemiche su Facebook

Purtroppo, pare che l’operazione attuata dal canale televisivo non sia stata affatto gradita dai partecipanti nè dal pubblico presente alla manifestazione durante il week-end. Un po’ perchè nessuno sapeva che tali riprese sarebbero state realizzate (dei cartelli avvisavano delle riprese all’ingresso del padiglione, mettendo in chiaro che il semplice ingresso nello stesso avrebbe sottinteso l’accettazione ad essere ripresi), ma soprattutto perchè - anzichè entrare in punta di piedi in un ambiente di cui, evidentemente, si conoscono ben poco le dinamiche - il piccolo schermo è entrato di prepotenza a gamba tesa, pretendendo di piegare tempi e svolgimento della gara (il numero dei partecipanti e delle categorie da premiare è stato drasticamente ridotto per ricavare il tempo necessario ad inserire stacchetti o a rifare presentazioni venute male) a proprio uso e consumo, maltrattando i partecipanti (basta andare a leggere qualcuna delle note linkate di seguito per trovare racconti di scenografie rotte perchè lanciate già dal palco al termine dell’esibizione, per non perdere tempo a smontarle “tanto il vostro spettacolino lo avete fatto, non vi serve più”, di persone spinte o strattonate in malo modo nel salire/scendere dal palco…), costringendoli a lunghi “confessionali” dietro le quinte (”interviste in cui ti dicevano loro cosa dire” scrive Lilie Morhiril) e trasformando dinque la gara in un ibrido fra X-Factor e Il Grande Fratello.


Su Facebook, Jacopone da Tokyo è stato fra i primi a pubblicare sul proprio profilo una nota dai toni decisamente arrabbiati in cui riassume l’edizione 2013 come “il peggior Romics di sempre”. A differenza degli anni precedenti, lamenta, non è stato possibile per il pubblico assistere alle pre-selezioni, che si sono svolte in un padiglione vuoto per garantire il silenzio necessario ad ottimizzare le riprese. Inoltre, i cosplayer che hanno superato le preselezioni e sono stati ammessi alla gara effettiva, sono stati costretti, racconta, ad aspettare il proprio turno di salita sul palco all’esterno del padiglione, nonostante le condizioni metereologiche non promettessero nulla di buono, in religioso ordine e silenzio. Ordine e silenzio imposto anche agli spettatori all’interno del padiglione - per l’occasione allestito con un palco molto spazioso dotato di bellissimo impianto luci e di uno schermo a led (mal utilizzato, a quanto pare) - e che venivano di volta in volta fatti spostare a seconda delle esigenze di inquadratura e costretti ad applaudire a comando (chiunque abbia partecipato almeno una volta come figurante ad una trasmissione televisiva sa come funziona…con la differenza che i figuranti sono ben consci di quello che li aspetta, e di solito vengono pagati. In questo caso, invece, parliamo di spettatori paganti ed ignari. N.d.r.)


Alle critiche di Jacopone si unisce Samuele Campobassi che nella propria nota usa toni ancora più delusi ed arrabbiati, sia verso il presentatore - bravo nel suo mestiere ma evidentemente impreparato al compito che era stato chiamato a compiere, totalmente ignorante in ambito cosplay ed irrispettoso nei confronti di Akemi Takada, arrivata direttamente dal Giappone come mebro della giuria (Niccolò Torielli, volto di Archimede. Delle sue gaffes nei confronti della nota illustratrice nippponica parla diffusamente anche Yamina Cosplay) - sia verso l’organizzazione televisiva in generale.
“Ad ogni esibizione la giuria doveva intervenire con delle domande in stile Mara Maionchi con critiche o opinioni: ma da quando la giuria ad ogni esibizione deve esprimere un’opinione e deve intervenire? Ma i cartelli con scritto “Applausi” davanti al pubblico? Ne vogliamo parlare? Hanno stravolto completamente il significato del Cosplay, che è una forma d’Arte Contemporanea e non una soluzione di Marketing per arricchire la tv, che quello che tocca manda in rovina. […]
Sembrava stessero facendo loro un favore a noi, dandoci la “possibilità di apparire in tv con le inquadrature fighe”, ma domandiamoci per qualche secondo questo: non siamo noi Cosplayer l’anima di questi eventi? Non siamo NOI che coi nostri colori, coi nostri investimenti di: tempo, soldi, emozioni e talenti abbiamo contribuito e contribuiamo a rendere il Cosplay quello che è?”
In tanti si sono uniti al coro delle critiche, con toni più o meno accesi e indignati. Sulle bacheche dei partecipanti alla gara si leggono tanta amarezza, tanta delusione (e non per una mancata vittoria, lo spiega bene nella sua nota Isabel Patriarchi) ed unanimi pareri negativi; tanto che in queste ore è nata anche una petizione per escludere il mondo della televisione dalle gare cosplay. Certo, ad onor di cronaca c’è da dire che c’è anche chi ha cercato di smorzare i toni. Ci sono stati anche novità positive, sottolinea Davide Mascolo. Ma i cosplayers, si sa, sono incontentabili. Oggi tutti a lamentarsi, il prossimo anno tutti nuovamente in fila per partecipare alle selezioni del Romics. Ci si può adattare a non avere a disposizione un camerino, ci si può adattare alle lunghe attese, ci si può adattare a non avere gli effetti di luce desiderati per la propria esibizione sul palco. Ma alla mancanza di rispetto non ci si può e non ci si deve adattare, mai!
Chiosa Francesca Farinelli, al termine di una lunga nota ironica e misurata:
“Non è la gara che deve venire fuori, non è l’odio tra partecipanti, non è la competitività che bisogna mettere in luce. […] Se dovesse risaltare solo quello, saremmo una massa di cani rabbiosi come tutti gli altri competitors del mondo. I servizi come questi dovrebbero far vedere che gente normalissima impara a cucire da sola semplicemente per passione. Che prende in mano la pialla, il pennello, la lacca, per dedicarsi ad un qualcosa di accattivante. Ma la passione non fa audience. La vittoria sì. Già l’ambiente è cosparso di filo spinato, perché voler marciare ancora su quello? […] Volete fare un servizio sul cosplay? Andate a casa dei cosplayers e filmateli mentre sono in pigiama davanti alla macchina da cucire, a bestemmiare dietro orli ed asole. Non saranno tutti luci e lustrini, ma quello è il cosplay vero. Perché io non sono Yaya Han, tu non sei Jessica Nigri, loro non sono le Crabcat Industries, questo NON è Heroes of Cosplay e qui gli eroi NON CI SONO.”
+Romics Official


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